Il rifugio: Un amore senza tempo (Italian Edition) by Linda Bertasi

Il rifugio: Un amore senza tempo (Italian Edition) by Linda Bertasi

autore:Linda Bertasi [Bertasi, Linda]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-03-19T16:00:00+00:00


* * *

13L’apparecchiatura di un sensitivo consta anche di un quadernetto o blocco in cui annota le sue osservazioni, tale quaderno è sempre rivestito di una pellicola rigida antiumidità, viste le condizioni climatiche dei luoghi che ispeziona.

14Spiriti di donna con occhi verdi luminescenti e tratti scheletrici, appaiono solitamente nelle ore notturne con lamenti e grida spaventose che starebbero a significare un prossimo lutto in famiglia.

15.

8 luglio 2010 – decimo giorno

“Non ti ho più sentito. Tutto ok?”

Anna rispose al messaggio di Barbara; da quanti giorni non le scriveva? L’aveva completamente dimenticata, e non era da lei.

«Tua madre?» chiese Alessia, stesa accanto a lei sul letto, nella stanza rischiarata dall’abat-jour accesa.

Anna osservò l’amica; dalla visita di Eve, non si erano più separate, stavano sempre insieme, anche di notte. Elena e Alessia temevano che le accadesse qualcosa, ma cos’altro poteva succederle?

«No, per fortuna non è un messaggio di mamma» rispose con leggerezza. Alessia annuì, e lei si pentì immediatamente. «Scusa …»

«E di che?» Sembrava infastidita. «Di avere ancora una madre?»

«Ti manca molto?» chiese Anna.

Alessia si alzò dal letto, avvicinandosi alla portafinestra; soleva farlo sempre più spesso e taceva, con lo sguardo perso nel vuoto.

Anna avrebbe voluto aiutarla, ma non sapeva come comportarsi. Si sentiva in colpa per aver fatto riaffiorare quei ricordi dolorosi.

Alessia parve leggerle nella mente. «Non farlo, non attribuirti colpe che non hai, Anna.»

«Vorrei solo non essere la responsabile del tuo …» ma fu interrotta.

«Non lo sei.» L’amica osservava il balcone oltre l’imposta. «Sono io, è il mio karma» scherzò, ma Anna non aveva voglia di ridere. «Sono cresciuta con una madre ossessionata dal soprannaturale. Si chiamava Kyra, era nativa del Sudafrica. Là, avevano il culto dell’immortalità. La sera, dopo che mi aveva messa a letto, si chiudeva in una stanza in cui mi era vietato l’accesso e ci restava per tutta la notte, trascorreva ore e ore là dentro.»

«E tuo padre?» chiese Anna.

Un’ombra scese davanti ai suoi occhi. «Anche a lui non faceva piacere. Si erano conosciuti durante un viaggio di papà al Cairo, un colpo di fulmine, ma la loro felicità non era destinata a durare.» S’interruppe, per poi riprendere dopo qualche secondo. «Si trasferirono in Italia, a Ferrara, dove vissero serenamente per quasi vent’anni. Poi papà morì, un incidente automobilistico come ne accadono tanti, ma per mia madre divenne un’ossessione. Iniziò a praticare i viaggi astrali, si era messa in testa l’assurda convinzione di riuscire a modificare il corso degli eventi, di riuscire a salvarlo.»

Anna la ascoltava, rapita. «E ci riuscì?»

«In un certo senso, sì. Mia madre ci provò e riprovò, interagiva con le persone che incontrava nei suoi viaggi, ma non riusciva a tornare indietro e a raggiungere papà nel passato, così chiese aiuto a Eve.»

Anna rammentò le parole di Elena, circa il loro primo incontro a Bologna.

«Anche Eve era contraria, tentò di spiegarglielo più volte. Non si può modificare il destino di una persona e impedirne la morte, perché questo è un evento naturale e inevitabile …» la sua voce tremava, «ma lei doveva tentare, voleva tentare.



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